Tra i praticanti del surf si usa spesso l’espressione “cavalcare l’onda”, modo di dire utilizzato anche in altri ambiti.
Da inizio anno abbiamo sentito parlare più di ondate che di onde, riferite al covid 19, e venendo ai nostri giorni siamo tempestati da notizie che parlano dell’arrivo della seconda ondata. Un evento già in atto in alcuni paesi, in procinto di arrivare anche da noi. Certo rispetto a marzo le diagnosi sono più precoci, il tracciamento e le cure più efficaci, senza dimenticare il fatto che i casi della prima ondata furono certamente sottostimati, visto che solo una piccola parte dei malati veniva testata. Oggi al contrario tra i conteggi giornalieri vengono inclusi molti asintomatici, il che ci fa pensare che se il virus dovesse tornare in maniera prepotente i numeri si alzerebbero a livelli di allerta. E a quel punto come si comporterebbero i governi? E i mercati?
Attualmente le stime sulla ripresa economica rimangono positive e stabili, così come i mercati prezzano la futura ripresa senza porsi il problema di cosa accadrà durante “la stagione fredda”. Nonostante questo ci si interroga su cosa ci aspetta nel futuro e il fantasma di nuovi lockdown aleggia su di noi.
In ambito economico le armi fiscali, ancora un po’ spuntate a dire il vero, e soprattutto quelle monetarie usate dalle Banche Centrali rimarranno adeguate e potrebbero subire un potenziamento per scongiurare deflazione o nuove recessioni.
Affrontando ora la cosa dal punto di vista del nostro patrimonio la domanda è: quali implicazioni e impatti potrà avere la seconda ondata di contagi? Come prepararsi? Cosa fare?
Il futuro è incerto per definizione e non sappiamo cosa succederà ai mercati nei prossimi mesi. Nel caso si verificasse una situazione analoga a quella di marzo, con i principali indici finanziari in diminuzione, come comportarsi? Tornado al surf: cavalcheremo la seconda onda(ta) o ci faremo travolgere?
La prima riflessione che vorrei condividere con voi è che in questi casi spesso non fare nulla significa fare molto. Ne abbiamo avuto prova evidente nel recente passato: i mercati sono volatili, ma dopo uno storno arriva sempre un recupero. Per ora è sempre stato così, nel 100% dei casi, e non abbiamo motivo di credere che la prossima volta sarà diverso. Quindi già non affannarsi a smantellare posizioni, stravolgere portafogli di investimento o mettere tutto sul conto corrente è un primo passo per non essere travolti ma per assecondare la seconda onda(ta).
Se volessimo sfruttarla a nostro vantaggio il mio consiglio è quello di aumentare gli asset che potrebbero subire maggiormente (ad esempio quelli azionari) tramite movimenti tattici (senza stravolgere la nostra strategia) in attesa che col tempo recuperino terreno. In sostanza fare la cosa che pochi fanno e ma che è la più intelligente: comprare quando i prezzi scendono, invece di vendere e fuggire.
Il vostro denaro ha tre principali nemici, uno solo dei quali è endogeo: i nostri comportamenti.
Un portafoglio efficiente, ben costruito con orizzonti temporali di lungo termine e gestito senza cadere nel panico non deve temere la possibile seconda onda(ta) dei mercati finanziari.
Non chiediamoci cosa succederà domani ma: come si costruisce un portafoglio efficiente con orizzonti temporali corretti? Il mio portafoglio attuale è adeguato agli scossoni futuri?
Parliamone.